Alt del Governo alla “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche” prevista nella Legge di Bilancio 2019.
Secondo il comma 86 la Centrale doveva essere attiva già dal 1° gennaio. Tuttavia, dopo che uno dei tanti emendamenti alla legge di Bilancio ha rivisto denominazione, compiti e tempistiche (articolo 1 dal comma 162 al 170), tutto è stato bloccato.
In sostanza la “Centrale per la progettazione delle opere pubbliche” ha dato il cambio ad una “Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici” che, come stabilito al comma 162, per essere attivata avrà bisogno di un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definirà “denominazione, l’allocazione, le modalità di organizzazione e le funzioni” coordinandosi con il Codice degli Appalti.
L’idea di base è quella di creare una struttura centrale in grado di assistere gli enti pubblici nella progettazione delle opere. Rispetto alla versione precedente che indicava in modo dettagliato le funzioni della centrale, la norma indica più genericamente i compiti della struttura. Si legge infatti al comma 163 che tale ente contribuirà:
- a favorire lo sviluppo e l’efficienza della progettazione e degli investimenti pubblici;
- alla valorizzazione, innovazione tecnologica, efficientamento energetico e ambientale nella progettazione e nella realizzazione di edifici e beni pubblici;
- alla progettazione degli interventi di realizzazione e manutenzione di edifici e beni pubblici, anche in relazione all’edilizia statale, scolastica, universitaria, sanitaria e carceraria;
- alla predisposizione di modelli innovativi progettuali ed esecutivi per edifici pubblici e opere similari o con elevato grado di uniformità e ripetitività.
Di tale struttura potranno avvalersi le amministrazioni centrali e gli enti territoriali
e, a partire dal 2019, saranno assunte 300 risorse – per lo più tecnici – “in piena autonomia e con indipendenza di giudizio nelle valutazioni tecniche” (comma 164) nonché 50 unità di personale di ruolo della Pubblica Amministrazione (commi 165-167).
L’unico riferimento al soggetto attuatore è contenuto nel comma 106 secondo cui “Per le finalità di cui ai commi da 162 a 170 è autorizzata la spesa di 100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019 a favore dell’Agenzia del Demanio”. Quindi, a quanto pare, sarà l’Agenzia del Demanio a finanziare questo nuovo ente.
La nascita di questa struttura ha creato non pochi malcontenti tra i professionisti del settore che temono, oltre ad una diminuzione del lavoro e della concorrenza, anche progetti di scarsa qualità.
Rimaniamo in attesa del testo del decreto … e speriamo che questa nuova struttura dia un valore aggiunto alle stazioni appaltanti e agli enti pubblici.
Siamo fiduciosi!