Dal D.Lgs 231/2001 al Sistema di Rating di Impresa attraverso la Certificazione del “Sistema di Gestione Anti-Corruzione” di cui alla ISO 37001/16

Col D.lgs. 50/2016 viene introdotto nella disciplina italiana degli appalti pubblici il cosiddetto “Sistema di Rating di Impresa.

In particolare, l’art. 83, comma 10, del D.lgs. 50/2016 prevede l’istituzione presso l’ANAC del sistema del Rating di Impresa e delle relative penalità e premialità. Stabilisce poi che per il suo funzionamento, «l’ANAC definisce i requisiti reputazionali e i criteri di valutazione degli stessi, nonché le modalità di rilascio della relativa certificazione, mediante linee guida adottate entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente codice». Le Linee Guida sui Requisiti Reputazionali devono poi essere redatte tenendo sostanzialmente conto:

  1. di indici espressivi in termini qualitativi, quantitativi, oggettivi e misurabili della capacità strutturale dell’impresa;
  2. del rispetto dei tempi e dei costi previsti per l’esecuzione di precedenti appalti;
  3. dell’incidenza del contenzioso sia in sede di partecipazione alle gare che di esecuzione dei contratti;
  4. del rating di legalità rilevato dall’ANAC in collaborazione con l’AGCM;
  5. della regolarità contributiva, compresi i versamenti alle casse edili, valutata con riferimento ai 3 anni precedenti;
  6. delle misure sanzionatorie amministrative per i casi di omessa o tardiva denuncia obbligatoria delle richieste estorsive e corruttive da parte delle imprese titolari di contratti pubblici, comprese le imprese subappaltatrici e le imprese fornitrici.

Per l’attuazione del “Sistema di Rating di Impresa, l’ANAC, in linea col disposto dell’art. 83 del D.Lgs 50/2016 che prevedeva l’emanazione entro tre mesi dal 19 aprile 2016, ha posto in consultazione le Linee Guida sui requisiti reputazionali. La consultazione è terminata il 27.06.2016.

A settembre scorso la stessa ANAC, in ragione di manifeste difficoltà applicative, ha però deciso di ritirare le linee poste in consultazione e ripartire da zero.

Con atto del 1° febbraio 2017, in attuazione della facoltà di poter rappresentare al Governo quelle che sono le difficoltà applicative o le violazioni di maggior gravità e preoccupazione della normativa di settore, ha deliberato la proposta di modifica degli art. 83, comma 10, art. 84, comma 4 e art. 95, comma 13, del Codice degli appalti.

Ad avviso dell’ANAC il vigente quadro normativo non consentiva infatti la costruzione di un “Sistema di Rating di Impresadi semplice e certa applicazione nonché in grado di incrementare il tasso di efficienza del mercato dei contratti pubblici, garantendo qualità delle prestazioni, rispetto dei tempi e dei costi. Il “Sistema di Rating di Impresadovrebbe quindi essere modificato in modo da individuare indicatori facilmente misurabili, oggettivi ed effettivamente espressivi della performance dell’impresa.

Con l’ultima revisione del decreto correttivo del Codice, in parziale accoglimento delle modifiche chieste, il “Sistema di Rating di Impresadiventa volontario e soprattutto dovrà essere usato come strumento per premiare in gara le imprese che lo chiederanno. Le modifiche sono volte a rivedere l’attuale esclusivo collegamento del rating di impresa alla qualificazione, in luogo di un suo inserimento tra gli elementi di valutazione dell’offerta qualitativa. Il correttivo infatti prevede l’istituzione presso l’ANAC di un  “Sistema di Rating di Impresae delle relative premialità per il quale l’Autorità rilascia, su richiesta, apposita certificazione agli operatori economici.

Nel frattempo, il 15 ottobre 2016 è stata pubblicata la nuova norma ISO 37001/16 sui requisiti del “Sistema di Gestione Anti-Corruzione”. Significa che le imprese e gli enti potranno certificare il proprio “Sistema di Gestione Anti-Corruzione” di cui alla ISO 37001/16 e avere facilitata in tal modo l’acquisizione del “Sistema di Rating di Impresae del necessario preventivo Rating di Legalità.

Più in generale, oltre che facilitare l’acquisizione del Rating di Legalità e del Sistema del Rating di Impresa, la Certificazione del “Sistema di Gestione Anti-Corruzione” ex ISO37001 consentirà agli amministratori di un’impresa certificata un idoneo e adeguato sistema di prevenzione dei rischi connessi alla corruzione. Doterà poi la medesima impresa di uno standard di prevenzione e contrasto della corruzione conforme alla “best practice” internazionale riconosciuta dagli stakeholders e dagli investitori in Italia e nel mondo.

Ciò diviene ancor più dirimente se si considera che, ad oggi, non esiste uno standard certificabile per i modelli organizzativi ex DLgs 231/01 e che comunque la verifica di idoneità dei detti modelli è di esclusiva prerogativa della magistratura. La certificazione del “Sistema di Gestione Anti-Corruzione“, rilasciata da un ente autorevole e indipendente, non potrà che essere quindi valutata favorevolmente.

Occorre infine considerare che l’opportunità è concessa anche alle Pubbliche Amministrazioni e ai vari Enti che, con l’acquisizione della certificazione, potranno gestire in modo sistemico ed integrato i vari adempimenti normativi in materia di prevenzione della corruzione.