Il ritorno all’appalto integrato nel Nuovo Codice.

Mentre entra nel vivo il percorso di approvazione del decreto correttivo al Nuovo Codice dei contratti di cui al Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50 dai testi circolati negli ultimi giorni, emerge il parziale “ritorno” all’appalto integrato.

L’art. 59 comma 1 del Decreto Legislativo n.50 rubricato “scelta delle procedure” disponeva espressamente il divieto di ricorso all’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori. La norma lasciava salvi i soli casi di:

  • affidamento al contraente generale
  • finanza di progetto
  • affidamento in concessione
  • partenariato pubblico/privato
  • contratto di disponibilità.

Con l’inserimento dei comma 1-bis e 1-ter all’art. 59, così come sviluppati nell’ultima bozza del decreto correttivo, le Stazioni Appaltanti potranno ricorrere all’affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione per tutte quelle opere ad alto tasso di tecnologia, per le urgenze, per le manutenzioni, per i nuovi casi di partenariato pubblico-privato e per le urbanizzazioni.

Inoltre, con l’introduzione del comma 4-bis all’art. 216, il divieto all’utilizzo dell’appalto integrato non si applica alle opere i cui progetti preliminari o definitivi risultino approvati alla data di entrata in vigore del Codice e la cui gara di appalto viene esperita entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore del decreto correttivo.

In sostanza, se con l’entrata in vigore del D.Lgs. 50/2016 le amministrazioni potevano assegnare i lavori solo al termine dell’intero sviluppo del progetto, con il Correttivo si dà la possibilità di affidare tutti quei progetti definitivi rimasti nei cassetti delle amministrazioni. Queste ultime avranno infatti diciotto mesi di tempo (la bozza precedente si fermava a un anno) per metterli in gara senza bisogno di portare a termine la progettazione esecutiva. Il termine partirà dall’entrata in vigore del Correttivo e, quindi, fino ad ottobre del 2018.

Ciò permetterà di mettere in gara decine di progetti rimasti bloccati per undici mesi. Una boccata d’aria anche per le imprese. Vedremo come andrà a finire il 19 aprile!