La soft law è fallita miseramente

Se si trattasse di un film potremmo intitolarlo: Il Codice degli Appalti e i decreti attuativi dispersi.

Purtroppo non è un film e siamo costretti a prendere atto che mentre i ns. brillanti politici s’impegnano a creare un governo (sigh!) il settore delle costruzioni – ultima roccaforte industriale del ns. paese –  raggiunge il baratro.

L’idea di modificare l’impianto normativo che ci accompagnava da oltre 150 anni è fallita.

Davvero miseramente.

A due anni dall’introduzione del nuovo Codice il quadro normativo è tutt’altro che completo. Dei 64 provvedimenti attuativi previsti ne sono entrati in vigore 25 di cui solo una risicata parte davvero significativa. Dei residui 39 ne risultano predisposti 9 e degli altri 30 non si sa assolutamente nulla.

Tra gli emessi sono forse degni di una minima evidenza quelli relativi ai compiti del Responsabile del Procedimento e ai criteri di scelta dei commissari di gara, ai servizi di architettura e ingegneria, ai livelli e contenuti della progettazione dei beni culturali, ai nuovi parametri per i compensi della progettazione e al BIM.

Resta irrisolta la fondamentale regolamentazione della fase esecutiva dell’appalto volgarmente denominata Linee guida sulla Direzione Lavori che, praticamente da quasi due anni, passa dall’ANAC al MIT quindi al Consiglio di Stato e alle Commissioni Parlamentari. Ovviamente più volte andata e ritorno.

Nel frattempo tutto rimane ingessato. Nessuno si assume più responsabilità. Non vengono addirittura formalizzate le sospensioni dei lavori per paura di sbagliare.

Per non parlare delle varianti e della necessità di “aggiustare” progetti fatti malissimo o porre rimedio a rinvenimenti imprevisti o, ancora, introdurre migliorie.

Non si istruiscono più varianti.

D’altra parte, come evidenziato nella ns. ultima newsletter, rappresenterebbero lo strumento finalizzato ad azzerare i ribassi. Chi si assume una tale responsabilità?

E ancora, i livelli di progettazione? Dove sono le norme attuative? Come si stanno predisponendo i pochi nuovi progetti?

Si naviga a vista e in bonaccia! Non crediamo sarebbe possibile far peggio