Nuovo codice appalti: le norme relative al Collaudo

Il collaudo è lo strumento attraverso il quale la stazione appaltante accerta che l’opera sia stata eseguita in conformità ai patti contrattuali e alla regola dell’arte. Alle disposizioni preliminari ed al meccanismo procedurale di detto accertamento era dedicato l’intero Titolo XII del Reg. 554/99. Nel successivo Reg. 207/2010 l’argomento è invece trattato dall’articolo 215 all’art. 238 del Titolo X.

Il nuovo codice appalti, di cui al DLgs 50/2016, tratta l’argomento all’art. 102. Il comma 8 di detto articolo prevede che con decreto del MIT siano disciplinate e definite le modalità tecniche di svolgimento del collaudo. Stabilisce altresì che, sino all’entrata in vigore di detto decreto, si applichi l’art. 216 comma 16 ovvero si faccia riferimento alle disposizioni di cui alla Parte II, Titolo X (nonché agli allegati e alle parti di allegati ivi richiamate) del Reg. n. 207/2010.

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Dal D.Lgs 231/2001 al Sistema di Rating di Impresa attraverso la Certificazione del “Sistema di Gestione Anti-Corruzione” di cui alla ISO 37001/16

Col D.lgs. 50/2016 viene introdotto nella disciplina italiana degli appalti pubblici il cosiddetto “Sistema di Rating di Impresa.

In particolare, l’art. 83, comma 10, del D.lgs. 50/2016 prevede l’istituzione presso l’ANAC del sistema del Rating di Impresa e delle relative penalità e premialità. Stabilisce poi che per il suo funzionamento, «l’ANAC definisce i requisiti reputazionali e i criteri di valutazione degli stessi, nonché le modalità di rilascio della relativa certificazione, mediante linee guida adottate entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente codice». Le Linee Guida sui Requisiti Reputazionali devono poi essere redatte tenendo sostanzialmente conto:

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