La programmazione dei lavori pubblici

L’art. 21 del D.Lgs. n. 50/2016, come modificato dal D.Lgs. n. 56/2017, dispone sia in tema di programmazione dei lavori sia in tema di acquisti di beni e servizi prevedendo, al comma 1, che le amministrazioni aggiudicatrici adottino il programma biennale degli acquisti di beni e servizi e il programma triennale dei lavori pubblici, nonché i relativi aggiornamenti annuali.

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LE VARIANTI IN CORSO D’OPERA NEL NUOVO CODICE

 

Il nuovo Codice dei contratti disciplina le varianti in corso d’opera con l’articolo 106 nell’ambito delle “Modifiche dei contratti in corso di validità”, conformemente all’art. 72 della Direttiva n. 2014/24 UE e all’art. 89 della direttiva n. 2015/25 UE.

Il primo comma di detto articolo, dopo aver precisato che le modifiche, nonché le varianti, dei contratti di appalto devono essere autorizzate dal RUP, individua i casi in cui le modifiche al contratto possono ritenersi ammissibili. Precisa, inoltre, che la possibilità di introdurre tali modifiche deve essere prevista negli atti di gara, in clausole chiare, precise ed inequivocabili. Tutto ciò a prescindere dal loro valore economico.

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I termini esecutivi nell’appalto e nel nuovo quadro legislativo

Negli appalti pubblici il termine esecutivo è uno degli elementi fondamentali del contratto.

Può essere prolungato per l’occorrenza di maggiori lavori o per difficoltà impreviste e imprevedibili o, ancora, per altre svariate cause. Può essere invece ridotto nel caso in cui lo preveda il bando dietro riconoscimento di un premio di accelerazione.

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Il Decreto Correttivo nella contabilità e nei termini di pagamento

Il Decreto Correttivo del Codice dei contratti, approvato in via definitiva il 13 aprile scorso, non introduce significative novità in materia di contabilità dei lavori.

Permane, quindi, la previsione dell’art. 216 del nuovo codice secondo cui la contabilità degli affidamenti successivi alla sua entrata in vigore dovrà essere tenuta nel rispetto delle disposizioni di cui alla Parte II, Titolo IX, Capi I e II (articoli da 178 a 210) nonché degli allegati o le parti di allegati ivi richiamate del regolamento 207. Lo stesso articolo abroga, invece, sempre sin dall’entrata in vigore del nuovo codice appalti, gli articoli di cui alla Parte II, Titolo IX Capo III, ovvero gli articoli da 211 a 214 “Norme generali per la tenuta della contabilità”.

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Approvato il correttivo al nuovo Codice appalti 50/2016: le novità sulla fase esecutiva

Il Consiglio dei ministri del 13 aprile 2017 ha approvato il Correttivo al nuovo Codice appalti, adottato a norma dell’art. 1, comma 8, della Legge Delega n. 11 del 2016. Le modifiche, finalizzate a perfezionare l’impianto normativo, confermano i cardini della norma e tengono conto dei pareri forniti dai vari organi consultivi. Per la fase esecutiva sono state introdotte le seguenti modifiche/integrazioni.

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La contabilità lavori tra vecchio e nuovo

Risultano ancora in fase di revisione le Linee guida ANAC di cui all’art. 111 comma 1 del nuovo codice che definiscono l’attività di controllo tecnico, contabile e amministrativo dei lavori.

L’art. 216 del nuovo codice appalti, recante “Disposizioni transitorie e di coordinamento”, prevede al comma 17 che in attesa del decreto di emanazione delle suddette linee guida continuino ad applicarsi le disposizioni di cui alla Parte II, Titolo IX, Capi I e II (articoli da 178 a 210) nonché gli allegati o le parti di allegati ivi richiamate del vecchio regolamento. Lo stesso articolo abroga, invece, sin dall’entrata in vigore del nuovo codice appalti, gli articoli di cui alla Parte II, Titolo IX Capo III, ovvero gli articoli da 211 a 214 “Norme generali per la tenuta della contabilità”.

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L’Accordo Bonario tra vecchio e nuovo

L’insorgere di controversie tra appaltatore e stazione appaltante è una circostanza che si verifica assai di frequente nella fase esecutiva di un appalto.

Il D.Lgs 163/06, confermando le innovazioni più significative introdotte dalla “Legge Merloni”, tra i procedimenti finalizzati a snellire e/o definire le controversie ripropone l’accordo bonario. In particolare, l’accordo bonario viene confermato quale procedimento finalizzato ad evitare che il contenzioso assuma dimensioni particolarmente rilevanti, rendendo così più difficoltosa la sua risoluzione.

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Il ritorno all’appalto integrato nel Nuovo Codice.

Mentre entra nel vivo il percorso di approvazione del decreto correttivo al Nuovo Codice dei contratti di cui al Decreto Legislativo 18 aprile 2016 n. 50 dai testi circolati negli ultimi giorni, emerge il parziale “ritorno” all’appalto integrato.

L’art. 59 comma 1 del Decreto Legislativo n.50 rubricato “scelta delle procedure” disponeva espressamente il divieto di ricorso all’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori. La norma lasciava salvi i soli casi di:

  • affidamento al contraente generale
  • finanza di progetto
  • affidamento in concessione
  • partenariato pubblico/privato
  • contratto di disponibilità.

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Le novità in materia di subappalto nel nuovo Codice

Con il nuovo Codice degli Appalti Pubblici di cui al D.Lgs. n. 50/2016, ed in particolare all’articolo 105, sono state introdotte alcune novità alla disciplina del “subappalto”, rispetto a quanto previsto nel previgente articolo 118 del D.Lgs. n. 163/2006.

Non tutte le suddette novità hanno però raccolto il consenso degli operatori del settore.

Per tale ragione, in sede di elaborazione del primo decreto correttivo al nuovo Codice dei Contratti, il Consiglio dei Ministri, intenzionato a recepire i suggerimenti e le critiche indirizzate all’art. 105 del nuovo codice, sembrerebbe aver compiuto un passo indietro rispetto alle novità introdotte in prima battuta, con l’intento, quindi, di rendere la disciplina del subappalto meno rigida.

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