L’impasse sull’utilizzo dell’accordo quadro

L’accordo quadro è uno strumento con cui appaltante e appaltatore decidono in anticipo le condizioni in base alle quali stipuleranno i successivi contratti applicativi.

Introdotto dalla Direttiva n. 2004/18/CE è stato recepito nel ns. ordinamento con l’art. 59 del 163/2006 ed è attualmente disciplinato dall’art. 54 del 50/2016.

Lo strumento, nato con la finalità di garantire flessibilità e risparmio di tempo nell’espletamento delle procedure d’appalto di prestazioni seriali, nel 163 era confinato ai soli interventi di manutenzione con base di gara il progetto definitivo. Il nuovo codice lo estende invece anche alle nuove opere creando non pochi problemi sui presupposti che legittimano il ricorso mediante il definitivo a base di gara. La novellata norma prevede infatti che a base di gara sia sempre posto un esecutivo.

Il campanello d’allarme è suonato in seguito all’inaspettato successo riscontrato da questo tipo di contratti nell’ultimo anno e, in particolare, a seguito dell’ormai nota maxi-gara per la gestione degli appalti relativi alla messa in sicurezza e adeguamento della statale 131 «Carlo Felice» in Sardegna bandita da Anas e contestata dal MIT.

Per il Ministero la scelta compiuta da ANAS S.p.A. di affidare con accordo quadro non soltanto la manutenzione del tracciato ma anche la realizzazione di nuovi segmenti dell’infrastruttura risulta in contrasto con il nuovo quadro normativo sui lavori pubblici con cui il legislatore ha voluto ribadire la necessità di realizzare le opere sulla base di una progettazione esecutiva e di un corrispondente quadro economico.

L’ANAC, interpellato dal MIT sulla questione, ha fornito un parere secondo cui anche in presenza di un accordo quadro “restano fermi gli obblighi di progettazione previsti dal Codice.”

Vi è, dunque, una importante criticità sull’applicazione della norma laddove porre l’esecutivo a base di gara di un accordo quadro non sembra in linea con la natura dell’istituto ma neppure usarlo per nuove opere.

In attesa di una soluzione ANAC invita Anas e tutte le stazioni appaltanti italiane a non abusare dell’accordo quadro.