Le nuove Linee Guida sugli affidamenti sotto soglia

L’ANAC ha aggiornato le Linee Guida n. 4 sugli affidamenti sotto soglia e le ha trasmesse al Consiglio di Stato per il relativo parere.

In questa nuova stesura l’ANAC, a seguito della modifica introdotta col “Decreto Correttivo”, introduce il principio della rotazione col fine di orientare le Stazioni Appaltanti nella fase di consultazione degli operatori economici da invitare a presentare le offerte.

Tale principio trova fondamento nella esigenza di evitare il consolidamento di rendite di posizione in capo al gestore uscente soprattutto nei mercati in cui il numero di agenti economici attivi non è elevato. Pertanto, al fine di ostacolare le pratiche di affidamenti senza gara ripetuti nel tempo che ostacolino l’ingresso delle piccole e medie imprese e di favorire la distribuzione temporale delle opportunità di aggiudicazione tra tutti gli operatori potenzialmente idonei, il principio di rotazione fa sì che l’affidamento al contraente uscente abbia carattere eccezionale e richieda un onere motivazionale più stringente.

Si cerca di evitare che si consolidino rapporti solo con alcune imprese e far in modo che le opportunità siano, invece, equamente ripartite tra operatori economici diversi, rispettando la concorrenza.

La stazione appaltante, in apposito regolamento interno, può prevedere delle fasce suddivise per valore economico degli affidamenti sulle quali applicare la rotazione. Le fasce devono essere differenziate per forniture/servizi e lavori ed i valori di riferimento devono essere opportunamente motivati e, per i lavori, possono tenere conto delle soglie previste per la qualificazione.

In ogni caso, l’applicazione del principio di rotazione non deve essere aggirato per effetto di:

  • arbitrari frazionamenti delle commesse o delle fasce;
  • ingiustificate aggregazioni o strumentali determinazioni del calcolo del valore stimato dell’appalto;
  • alternanza sequenziale di affidamenti diretti o di inviti agli stessi operatori economici.

Sul punto, l’Autorità spiega che al fine di evitare un artificioso frazionamento dell’appalto, volto a eludere la disciplina comunitaria, le stazioni appaltanti devono prestare attenzione alla corretta definizione del proprio fabbisogno in relazione all’oggetto degli appalti, specialmente nei casi di ripartizione in lotti, contestuali o successivi, o di ripetizione dell’affidamento nel tempo.

Allegato:

Nuova bozza di Linee Guida n. 4