Materiali da costruzione? Ecco il vademecum dell’ANCE

L’Associazione Nazionale dei Costruttori, facendo riferimento alle previsioni del Regolamento UE n. 305/2011, del D.M. 14 gennaio 2008 (NTC) e del D.Lgs. 106/2017 del 16 giugno 2017, col documento del 5 settembre scorso allegato ha fornito un sintetico chiarimento sulla qualificazione dei materiali da costruzione e sui conseguenti adempimenti necessari.

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Finalmente anche i Beni Culturali hanno il proprio regolamento

Il Regolamento sui Beni Culturali emanato lo scorso 22 agosto è in attesa di registrazione da parte della Corte dei Conti e di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Molteplici le novità introdotte.

Ai livelli progettuali previsti dalla disciplina generale del Codice viene aggiunta una scheda tecnica di progetto specifica per il settore finalizzata all’individuazione delle caratteristiche del bene e delle criticità della conservazione

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L’Appaltatore investito da responsabilità anche sul progetto del committente

Con la recente sentenza n. 20214/2017 la Corte di Cassazione conferma che l’appaltatore è tenuto sempre e in ogni caso a rispettare le regole dell’arte. Rimane poi responsabile dei vizi imputabili ad errori di progettazione o direzione dei lavori, laddove, accortosi del vizio, non lo denunzi al committente palesando il proprio dissenso.

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L’ANAC risponde alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: per affidare il progetto esecutivo serve una nuova gara.

È possibile affidare al progettista del preliminare e definitivo anche l’esecutivo mediante una “variante” al contratto?

Questo è il quesito posto dalla Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri all’Autority.

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Il Correttivo interviene sulla gestione dei pareri e delle interferenze.

L’articolo 17 del D.Lgs. n. 56/2017 introduce novità rilevanti al corpo dell’articolo 27 del D.Lgs. n. 50/2016 che disciplina le “Procedure di approvazione dei progetti relativi ai lavori”.

In particolare, il nuovo comma 1-bis prevede che nei casi di appalti conseguenti al ritiro, alla revoca o all’annullamento di un precedente appalto, basati quindi su progetti per i quali risultino scaduti i pareri, le autorizzazioni e le intese acquisiti, ma non siano intervenute variazioni nel progetto e in materia di regolamentazione ambientale, paesaggistica e antisismica né in materia di disciplina urbanistica, restino confermati, per un periodo comunque non superiore a cinque anni, i citati pareri, le autorizzazioni e le intese già resi dalle diverse amministrazioni o dagli enti interessati dai lavori.

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La risoluzione del contratto

A seguito della recente approvazione del decreto correttivo appalti n. 57/2017, vengono confermate, seppur con limitate modifiche, le previsioni dell’art. 108 del Decreto Legislativo n. 50/2016 in tema di risoluzione del contratto.

Il decreto correttivo con l’art. 72 introduce infatti le seguenti modifiche:

a) al comma 1, lettera d), le parole: “… o di una sentenza passata in giudicato per violazione del presente codice” sono soppresse;

b) dopo il comma 1 è inserito il seguente: 1-bis. Nelle ipotesi di cui al comma 1 non si applicano i termini previsti dall’articolo 21-nonies della legge 7 agosto 1990, n. 241.”;

c) al comma 3, le parole: “Quando il” sono sostituite dalla seguente: “Il” e la parola: “accerta” è sostituita dalle seguenti: “quando accerta”.

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